Ci vuole proprio tanta forza in questo momento, bisogna riuscire a cambiare i propri atteggiamenti, anche quelli più consolidati, più radicati, le abitudini, le solitudini, farsi magari avvolgere dalle interferenze che infine potrebbero essere decisive. Dobbiamo tornare ad avere le ossa elastiche come i bambini piccoli per assorbire questi urti che altrimenti risulterebbero davvero devastanti. Rimettersi in discussione potrebbe essere il nuovo slogan per uscire vivi da questa crisi, provare a essere l'ombra dove c'era troppo sole e sole dove l'oscurità ci avvolgeva. Da bambino avevo un cane che si rispecchiava sul vetro della porta finestra sul balcone e allora faceva il giro e correva in sala convinto di trovare il cane che vedeva riflesso sulla finestra: lì per lì poteva sembrare sciocco ma comunque ci andava a vedere cosa c'era dietro quando avrebbe potuto abbaiare e restarsene tranquillamente dove era. Bisogna cambiare marcia, volto, strategia, idea e convinzione nel tentativo di mettere la pietra nell'ingranaggio del "qualcosa sarà". Ognuno di noi è responsabile dello spazio e del tempo che la sua anima ha nell'universo: dobbiamo chiamare il Rispetto e renderlo agli altri allo stesso modo. Di fronte alle ingiustizie bisogna darsi da fare e soprattutto collaborare senza entrare in quel meccanismo di guerra tra idee diverse che è proprio quello dove ci vogliono portare. E' ingiustizia qualunque cosa ci faccia male dentro e che metta davvero in pericolo le persone che amiamo chiamate a viverci attorno. Ora stiamo male. Ora è ingiustizia e Ora bisogna Fare, anche qualcosa che non abbiamo mai provato.
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Conviene fregarlo il tempo, non dargli importanza e anche quando vorrebbe presentare il conto, dirgli di ripassare. Perciò siediti, rilassati e inizia a leggere.
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