Pare si chiami così: Terzo Genitore. Un nome freddo, fastidioso come il terzo incomodo in una coppia, coniato come per omologare un tassello impazzito di un mosaico che era perfetto, un virus ingestibile, probabilmente scomodo, atto a squalificare e a destabilizzare soprattutto coloro che vivono nell' effimera comodità sempre più spesso logora e stantìa della cosiddetta famiglia tradizionale. Sorvolando però questo ultimo aspetto che facilmente può dare adito a un superficiale giudizio, il ruolo del terzo genitore soprattutto quando l'età dei figli inizia il delicato e tortuoso percorso adolescenziale diventa assai impervio e denso di aspetti e sfaccettature difficilmente decifrabili. Se il genitore naturale che non vive più col figlio non è presente neppure al di fuori del nucleo familiare forse alcuni aspetti della gestione da parte del "terzo" sono un pò più chiari e facilitati dalla possibilità di poter sopperire a quella mancanza proprio in virtù del fatto che si va a "coprire" il ruolo vacante e ogni azione diventa così più naturale e quindi meno interpretata. Le "rogne" piombano nel caso in cui un genitore separato si rifà una famiglia per libera scelta come nel mio caso dove i genitori naturali restano tutti più o meno presenti: oramai sono più di dieci anni che convivo con le figlie della mia seconda moglie, figlie che ho conosciuto una piccola e una nella pre adolescenza ma che ora sono grandi. A quei tempi la mia scelta era stata quella di non sostituirmi al loro padre per carattere e per rispetto a lui e ora il rapporto con le ragazza è quello di semplici abitanti sotto lo stesso tetto.
Al di là delle scelte personali e delle eventuali responsabilità caratteriali credo che sia giunto il momento di riconoscere questo ruolo familiare del Terzo Genitore che comunque assume un aspetto fondamentale non solo nella crescita dei figli ma è decisivo per il rapporto della coppia. Quale è quindi l'autorità che deve essere riconosciuta a questa persona, quale è l'aspetto educativo al di la della soggettività e delle capacità individuali, dell' empatia e di tutti gli aspetti caratteriali di un uomo (nel mio caso ma anche di una donna) che comunque esiste e, volente o no, diventa un punto di riferimento per i figli che respirano a pieni polmoni la vita della famiglia rinnovata? Certo, tanto conta il rapporto personale che si riesce a costruire nel tempo all'interno del nucleo ma forse adesso è giunta l'ora che qualcuno dica che il Terzo Genitore esiste e eccome se è importante!
E poi, presto, gli troveremo un nome più bello.
Ci vuole moltissima saggezza per essere il "terzo" e anche tanta tanta pazienza!!!