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La semplicità del Sergente.

Tempo fa nella mia sete di conoscere la vita e le opere di Mario Rigoni Stern mi sono visto tutti i filmati che lo riguardano su you tube. Tra i (non) tanti c’e’ n’e uno con la regia di Ermanno Olmi dove racconta di una giornata passata in viaggio di lavoro fuori dall’altipiano ma soprattutto ne racconta la gioia del ritorno già poche ore dopo e il ritrovare delle sue semplici cose. “E’ tutto qui” è il suo commento finale.

Accade poi che durante un ponte dell’immacolata mi trovo ad Asiago con la famiglia e decidiamo di andare a vedere la casa di Mario e così molto discretamente, iniziamo la ricerca. Sapevo già la direzione per cui non fu difficile arrivare in una zona dove si poteva cominciare a indovinare quale fosse la casa aiutandosi anche con la memoria degli spezzoni di filmati visti. In realtà non fu facilissimo e dopo aver fatto un paio di giri nelle contrade attorno e aver superato le abitazioni addentrandoci nel bosco tornammo indietro e incontrando una signora sulla cinquantina nel pieno di una passeggiata fermai l’auto e le chiesi se la casa li sopra poteva essere quella di Mario. “Si” mi rispose. “E’ proprio tutto come scrive nei libri… E’ tutto qui”. Ora, dopo qualche giorno, mi sono imbattuto nuovamente nello stesso video e quella frase ugualmente ripetuta mi ha fatto sciogliere in lacrime. Penso alle analogie tra queste persone dell’altipiano: un grande scrittore come una perfetta sconosciuta: la grandezza della piccola signora o la normalità del grande scrittore? Insomma, tutto torna, tutto qui crea perfezione e, perché no, a me piace pensare di aver incontrato Mario li, in quel momento nei panni di una comune signora di passaggio.

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