Gio e Franco, il giorno e la notte, il bianco e il nero, il diavolo e l’acquasanta, artide e antartide, terribilmente uguali. Il 2017 li ha portati via entrambi, me li ha portati via in una vicinanza dell’anima e del cuore che fatico però a capire. Non c’e’ giorno che io non li veda intorno a me poichè la mia terra è stata alimentata dai loro semi così diversi per forma e sostanza ma così geniali e vivi di una chiarezza e trasparenza che in parte mi sono rimaste. Gio la scuola di vita, del cortile e della strada, pagine bianche da scrivere ogni giorno e tramandare a chi vuole veramente sapere il sapore della vita quella vera, respirata a boccate e via. Franco la regola, la linearità cosparse qua e là da un’ironia amara ma profonda e viva. Quando si incontravano erano scintille e, senza freni, l’uno cercava di essere l’altro nell’ ilare tentativo di non farsi sopraffare. Quanti ricordi, frasi, aneddoti, modi di fare e dire di un’altra Italia e di un’epoca lasciata li per chi la voleva raccogliere, gratuitamente. Mi siete stati accanto e in modi diversi mi avete visto dentro e fuori nel tempo. Ora cammino un pò più solo claudicando di voi e forse con un naso e un occhio che non guariranno mai.
27 dicembre 2017
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