Quando vai, vai. Il coraggio di raccogliere le tue cose essenziali in una o due borse é un gesto che va istintivamente ponderato. Se hai figli cerca di farlo quando loro non ci sono e possibilmente quando in casa non c'è proprio nessuno. Andrai via da lì, da quella vita che ti stringeva al collo ma lascerai lì tempo e cuore comunque. Non sarà mai più la stessa cosa. Vedere i tuoi figli ogni due settimane sarà devastante e chiamarli al telefono ogni giorno servirà solo ad aumentare il dolore perché non saprai cosa dire, non sapranno cosa dirti. Sarai quello cattivo ad ogni modo sia che hai scelto sia che sei stato costretto. Papà è andato via, magari da un'alta donna cattivissima che ce l'ha portato via. La mamma è sola adesso. La mamma è quella brava. Papà però non l'abbiamo mai visto piangere. Papà è forte e ora è cattivo. Non ci vuole più bene. Lo ha detto la mamma. La strada dei padri neo separati è una salita impervia piena di trappole e dolori dove non c'è tempo per fermarsi ma solo per ferirsi. Il papà deve lavorare, sempre, di braccia e di cuore per riconquistare e pagare quello affranto dei figli orfani d'improvviso di quelle corse sui prati dell'infanzia. Non c'è medicina che curi la nostalgia e il dolore del distacco, solo il tempo, la forza e l'amore che solo un padre, albero della vita, saprà dare gli renderanno giustizia. Quella giustizia di cui ha diritto comunque ma soprattutto come ritorno alla scelta di vivere una vita felice anche per lui che ha scelto il coraggio di ricominciare dopo un errore che errore non è perché comunque ne sono arrivate vite meravigliose e poi perché sbagliare è umano per un padre che prima di tutto è un uomo.
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Conviene fregarlo il tempo, non dargli importanza e anche quando vorrebbe presentare il conto, dirgli di ripassare. Perciò siediti, rilassati e inizia a leggere.
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