La morte è un passaggio che non possiamo nè dobbiamo controllare. Avviene come avviene una nascita e fanno parte di un disegno universale. Le modalità con cui avvengono questi fenomeni, come del resto qualunque azione della vita, non sono modificabili. Le cause sono solo situazioni oggettive per fare accadere gli effetti ma l'uomo pensa sempre di poterne determinare gli accadimenti. La mente non riesce a concepire l'enorme macchina misteriosa dei perchè e quindi tende a dare le sue inutili risposte pensando che queste possano rendergli più agevole l'accettazione del dolore o accarezzarne la coscienza anestetizzandola da quello che è un dolore altrimenti insopportabile. Allora se questo è il motivo ben vengano illazioni, accuse, giustificazioni e colpe perchè nessuno di noi nasce per soffrire e tutto quello che trapassa l'anima va respinto il più possibile anche se non tutti sono disposti a raccogliere i rottami che scagliamo addosso agli altri. Chi ci vuole bene veramente sarà disposto a farlo sempre o fino a un certo punto ? Fino a che la sua di anima non darà segni di pericoloso cedimento allora potrà decidere se continuare a essere incudine oppure scegliere di diventare martello. In questa epoca così depressa, in questo mondo così trasandato non c'e' posto per la sofferenza gratuita ma per l'accoglimento ancora si. Ecco che allora trasformare il dolore in accoglimento può essere la soluzione per alleviarne una buona parte, quella almeno più acuta che ci lacera fino al midollo. Anche chi soffre dovrebbe accogliere chi gli sta vicino e permettergli così quella funzione di salvataggio di cui solo carezze abbracci e silenzi sono capaci. Non tutti siamo uguali nelle vicinanze agli altri: c'e' chi è più portato all'immediato soccorso e chi all'incontro successivo, medicine indispensabili entrambe. Allontanare o giudicare chi non ci sembra attivo in un momento di nostro grande dolore può essere un' enorme occasione persa. Per tutti.
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Conviene fregarlo il tempo, non dargli importanza e anche quando vorrebbe presentare il conto, dirgli di ripassare. Perciò siediti, rilassati e inizia a leggere.
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