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Il talento rifiutato.

Ognuno di noi ha un talento da esprimere. Qualcuno lo evidenzia fin dai primi anni di vita andando a rinforzare la tesi buddista dove si evince che le capacità espresse dai bambini non sono altro che la reminiscenza di una vita precedente dove da uomini eccellevano in quella materia, altri lo scoprono cammin facendo, taluni per caso, altri seguendo dei maestri e altri ancora indottrinati da un genitore con la medesima passione. Un talento è al cospetto di tutti basta saperlo vedere e cogliere a volte come una margherita altre come un quadrifoglio in mezzo alla prateria e può essere anche distante dall'espressione artistica anzi no perchè tutto è arte: lo è anche saper trovare funghi nel bosco, saper mettere ordine nelle cose e nei pensieri, saper far di mano dove i mestieri si chiamavano proprio Arti e i cui lavoratori Arti-giani. Il mio pensiero però stamattina viaggia verso i talenti che non hanno potuto vedere la luce e mi riferisco alle persone che non hanno avuto la possibilità di vivere: i milioni di soldati che hanno combattuto sui vari fronti perdendo la vita per un mondo e un'umanità, che a guardarli bene, forse non meritavano tutto questo spreco di sangue e di talentuose anime. Penso ai racconti di guerra e i testi che ci sono arrivati e che hanno rischiato di non pervenire se il loro autore fosse stato ucciso ma mi vengono in mente anche le persone perse e disperse che magari nello zaino avevano pronto un libro che invece è andato distrutto magari sotto i ghiacci della steppa russa o utilizzato dai compagni di sventura per accendere un fuoco e salvarsi da l congelamento. Quanti medici che avrebbero inventato medicine e salvato persone, quanti architetti, ingegneri, futuri pittori e scultori non abbiamo potuto conoscere? Politici stessi di alti valori morali. Come sarebbe il mondo oggi senza le grandi guerre? E quelle odierne in Siria? Quanti talenti staranno annientando? Uccidere una persona è rifiutarne consapevolmente il talento. Per questo la memoria andrebbe conservata e alimentata di rispetto e onore verso queste incalcolabili perdite, vere sconfitte dell'umanità. Basterebbe ogni tanto fermarsi per rendere un minimo di senso a quegli immani sacrifici e rendersi conto dell' ennesimo insulto che si lancia a questa nostra così provata e difficile esistenza.

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esseciamministrazioni
21 nov 2020

Il senso di in impegno per il futuro è prima di tutto onorare la memoria e poi illuminare il futuro.

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