In altre pagine scrivevo di virtù talentuose mancate e perse a causa delle grandi guerre. La stessa cosa accade in seguito alla scellerata chiusura delle scuole dovuta alla gestione del Covid 19. Nelle classi c'e' vita. Vita vera. Si studia quella vissuta per poter condurre la propria in condizioni umane di cultura sufficiente ad avere idee e ideali chiari e propri. Nelle scuole specialmente di secondo grado germogliano le amicizie più profonde quelle che resteranno forti vincendo il tempo e le distanze che ora, più che mai, con l'avvento dei social si possono più facilmente coltivare anche dopo. L'amico del cuore, l'amica per la pelle spesso ha condiviso con noi i banchi o quantomeno le pareti di un'aula di liceo per cinque lunghi ma brevi anni e solo con la reciproca frequentazione e con l'indimenticabile vissuto adolescenziale tutto questo è possibile. Il contatto, lo sguardo, la consolazione per il brutto voto, l'abbraccio per quello bello, la lite per il compagna che piace a entrambi, la festa di compleanno, la gita, i timori alla vigilia di una verifica o di una interrogazione sono l'humus di un bellissimo bosco di emozioni che formeranno il carattere e la dispensa dei ricordi di ogni ragazzo. Personalmente ho sposato una compagna di liceo, La mia seconda moglie è il ritorno di una giovane infatuazione di quegli anni che se fosse stata soffocata da una reclusione forzata (e senza cellulari) magari non ci sarebbe stata e ora non ci sarebbe uno dei nostri figli. Ecco, l'importanza della socialità e della frequentazione del gruppo scolastico è già tutta qui. La scuola è l'ambiente più protettivo che ci sia per un ragazzo. In certi casi più che la famiglia. La scuola è fatica, sacrificio ma anche carezza e abbraccio. E' inclusione. Stare a casa è esclusione. Impedire la scuola in un'età dove si creano le basi di un futuro relazionale è pericoloso per la formazione caratteriale degli adulti di domani. Il piacere di fermarsi a ricordare quegli anni magnifici è un diritto della mente e dell'anima che questa scombinata società sta negando assieme ad altre incredibili prove di inettitudine a cui quotidianamente ci tocca assistere disarmati ma forti dell' ostinazione di poche persone, soprattutto donne, che ora insistono nel dire un'altra volta NO alla chiusura delle scuole.
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Conviene fregarlo il tempo, non dargli importanza e anche quando vorrebbe presentare il conto, dirgli di ripassare. Perciò siediti, rilassati e inizia a leggere.
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Grazie. Sono commossa