Avete mai pensato al "no"? Al di là della cinica, breve e immediata parola in sé? Quanto incredibile peso ha questo vocabolo. É perentorio e non lascia spazio a interpretazioni. É no e basta. È un'arma di distruzione di massa forse la peggiore per il cuore e per l'anima. Il no fin da neonati é causa di frustrazione profonda e da adulti spesso è una botta pazzesca che chi ha poco zaino sulle spalle spesso non regge. Il no deprime, disabilita , intossica e uccide spesso la nostra creatività. I no ti cambiano, ti fanno toccare con mano spesso l'inadeguatezza in cui navighi ma soprattutto ti tarpano le ali sempre che queste ali te le sia riuscite a costruire. A volte un no è peggio di uno schiaffo. Un no di una ragazzina a un ragazzino è un solco da colmare con dieci si. Un no ad un esame ti rimette completamente in discussione. Un no per un posto di lavoro spalanca il baratro della depressione. Poi ci sono i no della convenienza, della politica, quelli gestiti da chi ha il potere che li snocciola laddove non ha tornaconto personale alcuno. Però ci sono anche i no della salvezza e della reazione, quelli dell'energia positiva che ti fanno ripartire, quelli che dicono basta ai piedi addosso. La forza di dire no, oppure il coraggio, in ogni situazione dalla salvezza della vita alla salvaguardia della dignità. Ecco, trasformare un no frustrante in un no di forza e ripartenza. Di no non si deve morire ma rialzarsi, come fa il fiore che, dopo giorni, ritrova l'acqua.
top of page
Conviene fregarlo il tempo, non dargli importanza e anche quando vorrebbe presentare il conto, dirgli di ripassare. Perciò siediti, rilassati e inizia a leggere.
Post: Blog2_Post
bottom of page
Comments