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Immagine del redattoredanilocazzulo

La ragazzina e il palloncino.

Non so, giunti sin qui, chi passa più tempo ad immaginare, a fantasticare, a disegnarsi un futuro più calzante che mai, a sperare e sospirare: mio figlio di quasi sedici anni o io, padre di cinquanta? Non lo so. Di sicuro il sottoscritto immagina, fantastica e disegna una supposizione certa; cosa farà tutto il giorno lui chiuso in camera sua? Le supposizioni fino a ieri erano varie e per di più collegate a voti rassicuranti presi a scuola e pure alla stanchezza dei fardelli quali gli impegni extra come la musica o lo sport. Il ragazzo studia, ok ma anche riposa e spesso cazzeggia col cellulare in mano cheè vicino sempre di più al punto di fusione. A volte entro e chiedo ma la porta, quella dell'anima, a quell' età, è a tripla mandata.

Qualche giorno fa un pezzetto di verità è uscito fuori: in questi mesi ha fatto conoscenza con una coetanea (mi auguro) di una regione distante dalla nostra tanto da considerarla la sua...fidanzatina. Il tutto è scaturito dal solito meccanismo che alberga nel sistema neuronale del cervello tipico adolescente; sono grande, non entri nel mio mondo, però ora che non so come fare. te ne parlo.

L'idea sconvolgente è quella di organizzare un incontro non si sa bene dove, magari qui in città sotto Natale dove la nostra famiglia potrebbe ospitare quella della social-fidanzata. Il gelo che travolge il mio ruolo di padre rende estivo pure questo freddo dicembre genovese e già mi vedo in totale imbarazzo a tavola con gente sconosciuta mentre questi due (ammesso che sia come si pensava) arrossiscono e si guardano di sfuggita, senza un minimo bagaglio di già vissuto scambio fisico di occhi, mani e profumi tra loro, con tanta curiosità ma pure con la delusione che in fondo non era proprio come sembrava ma che ormai lei è qui e devi ben dire o fare qualcosa; come quando acquisti on line e ti arriva la taglia sbagliata o il colore proprio non era quello e neppure la foggia è quella. Poi cosa succede? Te la tieni? Noi genitori, sempre nella mia trasposizione, a un certo punto dovremo lasciarli un pò soli questi due che non si sono mai nè visti nè sentiti? Forse nelle case entro pochi anni occorrerà avere la stanza della conoscenza on live? E noi che si fa ora che li abbiamo chiusi di là? Ma che roba è mai questa? Chi siete?

L'amore resti passione, ansia, sogno, carezza e abbraccio e non idea e immagine,

Ecco allora che mi torna alla mente come "la ragazzina sembra appesa a un palloncino, e sulle guance in fiamme le si accendono domande". Si, credo che questi nostri adolescenti siano troppo appesi al dubbio e all'assenza di qualcosa di vero e naturale, di sentimenti e carezze da frugare e assaporare senza poi buttarle via poco dopo e noi genitori qualcosa dobbiamo inventarci almeno per salvargli il cuore da vite fuorvianti e quindi dolorose per le loro già così fragili anime.

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