Un giorno sull'altopiano e sono emozioni continue: dalla talpa che ti cammina nei piedi al museo della prima guerra che con il sacrario ti inchioda tra riflessioni e la improbabile ricerca di un parente caduto. Poi i cerbiatti che si inseguono, i boschi e i parchi mutilati dall'uragano di novembre, i prati bellissimi e il temporale che lava l'anima. Il silenzio di pace lavora dentro e fuori in un abbraccio di profumi mentre ancora le rondini cercano un buon sottotetto.
Bere dalla sorgente, toccare una cascata, comprare formaggi e prodotti locali, incontrare amici speciali rivedendo luoghi stupendi anche soffrendo per i disastri del tempo. Questa è la vita che voglio.
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