Una anziana cliente mi chiama mentre sto per tornare a casa. Il cancello dell'officina è è chiuso, Esco e, a debita distanza, mi racconta che la sua auto ha la batteria scarica, che la usa poco ma siccome ora col Covid ha paura a prendere il bus, potrebbe servirle un pò di più. Ha 80 anni ed è in gamba. Mi racconta la sua ansia nonostante la mia rassicurazione sull'intervento in breve tempo. Inizia a piangere, è sola. Ancora più sola perché solo qualche mese fa l'avrei fatta entrare, sedere, offerto un bicchiere d'acqua e ascoltato il suo piccolo grande dramma. Stasera ho dovuto tenere la distanza, per lei, per me, per tutti e due. L'ho sentita piangere anche da lontano mentre andava via nella sua solitudine disarmata verso una situazione più grande di lei quindi incomprensibile. Dobbiamo prepararci perché presto, come spero, questa reclusione terminerà ma ci saranno ancora invisibili ostacoli chissà ancora per quanto tempo. Un abbraccio di consolazione sarà ancora possibile? Non lo so. Sostenere uno sconosciuto col rischio di essere contagiati? Come faremo? Passeremo inosservati ancora più di prima? Tendere una mano sarà un gesto ragionato e non più automatico? È difficile pensare che dovremo stare attenti anche anel compiere una buona azione. Quelli deboli e soli saranno ancora più distanti, più piccoli, più esili e con un abbraccio distante e ormai proibito.
Non c'è niente di male nel pianto. Lo accogliamo come il primo obbligato gesto di un neonato e poi ci accompagna nei suoi primi anni. Forse è lì che cambia in noi adulti il suo significato. Ci pesa consolarlo perché infastidisce, annoia e a volte opprime. Diventa sintomo di fragilità soprattutto nei maschietti etichettati così deboli e femminucce. La nostra improvvisata carriera di psicologi terminerebbe già qui. Il pianto invece è salvezza e accoglienza, è forza e nudità, è regalarsi nell'essenza più profonda a chi ti ama per dire che ci sei da una parte tu che piangi e dall'altra chi dovrebbe abbracciarti. Non va sminuito né consolato con parole rassicuranti. Meglio ascoltarlo finché dura. Lo dico soprattutto agli uomini. Piangete ora più che mai che la situazione lo richiede. Ma anche voi mogli, fidanzate o sorelle. Andate da chi amate e concedetevelo questo benedetto pianto ché da sempre dall'acqua germoglia qualcosa di naturale, magnifico ma soprattutto utile: si chiama vita. Ora più che mai che c'è bisogno di lacrime vere e oneste anche verso chi se n' è andato via da solo semplicemente nella via o per sempre da questo mondo.
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