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Immagine del redattoredanilocazzulo

Non conosco mio figlio.

Il percorso della vita di una persona può essere paragonato a quello di un fiume che nasce dalla madre sorgente e ne percorre un tratto per poi diramarsi o sfociare in un delta più o meno frastagliato proprio a ricordare le forme dell'albero della vita. Prima della diramazione c'e' la parte di esistenza del bambino in cui è a stretto contatto coi genitori dove tutto è chiaro, limpido, amorevole e fatto di uno scambio vicendevole e simbiotico, di una perfezione che solo la nascita può rappresentare. Un bel giorno però e per fortuna, inizia la vita degli incontri prima in versione leggera sempre sotto l'occhio vigile di mamma e papà dopodichè gli incombenti tentacoli della scuola "rapiscono" i nostri figli nel tentativo di cavarne talenti, capacità, intelligenze di un carattere ancora tutto da decifrare e lati più o meno nascosti utili pure loro nella costruzione di una personalità valida e preparata a intraprendere il prossimo e difficile volo. Accade quindi che fuori dalle stalle i puledri recalcitrino, chi più, chi meno mentre a casa restano magari i docili agnellini da sempre desiderati. Un giorno però ti accorgi che l'orizzonte di tuo figlio non lo hai visto tutto anzi ne conosci un pezzetto, il suo pianeta fa una curva e la tua seppur arguta vista non ci arrivava fino là. Ti dicono che c'e' un altro panorama oltre, dove spesso c'e' degrado, brutto tempo e poca luce. Eppure credevi di conoscerlo quel giardino, lo avevi percorso, ammirato, curato e innaffiato con le acque più limpide dalle quali avevi potuto attingere. Resti li come fa il pescatore dopo un pomeriggio magro e non gli rimane che seguire lo spettacolo del sole che tramonta con la canna in mano e la bocca leggermente curva e aperta in uno strampalato incanto che lo stordisce e che rende innocue quelle illusorie certezze e quella forza dipinta che lo facevano sentire così tanto un genitore come si deve.

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esseciamministrazioni
31 mar 2021

Sei un genitore come si deve. noi non siamo genitori a prescindere, lo siamo in virtù e funzione dell'esistenza dei nostri figli e impariamo anche noi... Ogni giorno dobbiamo ri studiare la posizione gli uni in rapporto agli altri, la rotta da seguire.... Essere genitori è un viaggio... L'amore è l'enzima che rende le parole capaci e gli sguardi pieni di orizzonte... Ecco, contenere il loro orizzonte è una, sfida davvero impegnativa... Ma gli strumenti per rendere tutto questo meno difficile li troviamo... Le mappe per camminare con loro in questo territorio sconosciuto le scoveremo. Solo il fatto di dire a te stesso che "non sai" ti mette nella giusta prospettiva. Andiamo.... È un viaggio.

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