Vi ricordate la serie TV de " I Cesaroni" ? Bellissima e appassionante fiction dei primi anni duemila dove la famiglia allargata era una fucina di avventure a lieto fine, di lazzi, risate, pianti e amori adolescenti appassionati dove tutto poi terminava con la sensazione che la "grande famiglia" fosse proprio una figata ? Non è così. I Cesaroni sono come la famiglia Barilla che ha imperversato per anni negli spot pubblicitari e la famiglia Barilla, se non nel cognome, non esiste. Lo confermano studi decennali dell' Università della Vita. La cosiddetta famiglia "allargata" o "ricomposta" (ma mi impegno da qui in avanti a trovare una denominazione meno gelida) è un lavoro: un durissimo, faticosissimo, bellissimo e straordinario lavoro. Nella mia esperienza ormai quasi decennale posso dire di essermi fatto un "mazzo tanto" diviso più o meno equamente a metà con la mia eccezionale compagna (ora moglie) Luisa. Abbiamo vissuto e viviamo tuttora momenti di difficoltà estrema quasi drammatici con i nostri quattro figli: Linda, Giulia, Sara e Marco (due lei, due io) a cui poi si è aggiunto Gabriele che assieme ci siamo voluti "regalare" e che si è rivelato insostituibile "collante" necessario per rendere la nostra una famiglia vivibile nelle sue difficoltà. Ora la luce si vede, a volte bella forte e unire due famiglie in una oggi mi sento di dire che si può. Nella fiction i coniugi Cesaroni non ebbero mai un figlio assieme ma la loro storia familiare fu centrata sugli straordinari strumenti comunicativi che ogni componente familiare dal più grande al più piccolo per incredibile talento già possedeva. Il lavoro duro e faticoso, sanguinante, è alla base di queto fantastico viaggio. Non si può e non si deve mollare un centimetro di strada. E' una scommessa e la vinci solo se ci credi e ami chi la gioca assieme a te.
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Conviene fregarlo il tempo, non dargli importanza e anche quando vorrebbe presentare il conto, dirgli di ripassare. Perciò siediti, rilassati e inizia a leggere.
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