Hai inventato teneri giorni di carezze da sperare con la bocca rasa di vento dove la sera comincia a scendere. Hai lasciato qualcosa per rimanerti accanto un magico pensiero e dolci sorrisi nel buio che sono rimasti all'incontrario su di me. Venti rapidi, sorrisi divisi sono stelle che non riesco a stringere. Le mie notti, pallide ore, giorni uguali, senza colore, luci sulle rive dei seni di mare, silenzi così belli da straripare. E quella stradina cosi stretta? Vorrei che fosse la mia via, un bacio o un verso di poesia. Hai inventato senza saperlo un altro uomo, più sicuro che quando lo sente, il suo segno, diventa pietra e il suo volto è già più scuro. L'hai lasciato barca spoglia in mezzo al mare, faccia livida, dove finisce quell'onda finisce anche la sua voglia di volare ma per volare c'e' tempo, solo che il tempo poi finisce e cadi giù. Le mani vinte e sudate e i piedi si sono sfiancati di camminare. Sta sugli scogli lunghi come dita nel mare e con il vento alito dolce da respirare.
Petalo di felicità su quella rosa disperata, dimmi quanto resterà?
Non lasciare andare così lontano ad aspettare un giorno come è arrivato ed è passato fulmineo e questo talismano come un dolore sulla mano scende come un desiderio a farmi del male, è un vuoto.
Prima del vento voglio passare su quelli che non riescono mai a vivere in tempo, questo mio cuore torrente in piena e acqua i ricordi sono brividi lungo la schiena.
Anima appesa a un solo filo come nel mare la sua goccia, l'amore è spada nella roccia che mi trafigge la vita. Mi sorprendevi e mi trovavi a chiamare un solo nome, quel cuore che adesso è qui davanti a me.
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