top of page
Immagine del redattoredanilocazzulo

Quelli del primo giorno.

Una convivenza e’ una creatura vera e propria: respira, si nutre, dorme, salta, sorride e piange. E’ una persona, un essere vivente a tutti gli effetti e va accudita giorno dopo giorno senza mai dimenticarsi che esiste. Va curata coi farmaci del cuore e mai va lasciata in balìa della scontatezza, neppure dopo anni di percorso quando tutto sembra avviato verso un’anormale normalità. E’ come avere un gatto e lasciarlo a casa da solo senza neppure controllare se ha a disposizione cibo e acqua: dico gatto e non cane perché l’amore sa vivere, sa arrangiarsi per un certo periodo per conto suo, si gestisce e, a volte, e’ anche indipendente finchè gli alimenti perdurano dopodichè lentamente, agonizzante e tra dolori atroci se ne va. Muore ma muore dando preventivamente chiari lampi che, se si è presenti, si riescono a cogliere. Difficilmente si rianima se e’ troppo tardi, se e’ stato tanto tempo senza l’ossigeno che chiede e non essendo una fenice, non può rinascere dalle proprie ceneri perché non incenerisce ma resta lì privo di vita ma denso di ricordi. Non diamo mai niente per scontato, coltiviamo sempre con dolcezza e fantasia chi ci sta vicino e ai primi segnali facciamoci e facciamogli qualche domanda perché a sbagliare strada ci vuole un attimo e spesso sono tutti sensi unici. Non scordiamoci mai dell’esistenza interiore dell’altro, un piccolo gesto, una piccola domanda sono fili d’aria per chi ci sta accanto. "Come stai ?", "Tutto bene?" bisogna parlare, dialogare, esprimersi sempre con la voce perché poi quando parla il corpo e’ già tardi, forse troppo. Non siamo mai esenti da colpe neppure noi, cerchiamo di guardarci sempre dentro, cerchiamoci, cerchiamo quelli che eravamo all’inizio, non mettiamo, se si può, quella parte di noi in cantina, non usiamola solo per farci vedere belli all’inizio di un rapporto e poi via, non e’ giusto né corretto per noi nè per chi ci sta accanto: prendiamo gioco di noi stessi prima di tutto. Stare assieme non sempre è facile, due “io” a confronto quando già uno solo fa a botte con se stesso. Quante situazioni di disagio che si possono evitare con una parola, con un passo, con un sorriso e con tanta, tantissima pazienza. Usiamola questa pazienza, usiamola senza trasformarla in rancore represso e saremo sempre quelli del primo giorno.

12 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Prima del vento.

Comentários


Post: Blog2_Post
bottom of page